Dal Pd follese vecchi metodi e vecchia politica, il cambiamento è nella gente

Apprendiamo dalla stampa che il Pd follese annuncia “urbi et orbi” che il prossimo candidato a sindaco sarà Roberto Pomo, un metodo davvero poco partecipativo di costruire un cantiere di idee che si contrapponga al vuoto totale che in questi 5 anni ha amministrato il nostro comune.

Non siamo per nulla sorpresi, vista la scarsa partecipazione all’opposizione fatta in questi anni, da un gruppo dirigente ha avallato scelte sconcertanti per il nostro territorio, come la proposta di riapertura della discarica di Vallescura per fare un esempio, o non ha avanzato nessuna proposta sulle grandi questioni del territorio e delle mancanze della giunta Cozzani.

Un metodo, quello adottato da Pomo e dai suoi sostenitori totalmente autoreferenziale, che non risponde alla voglia di cambiamento che sta emergendo nel nostro comune, calando ancora una volta nomi dall’alto senza affrontare percorsi partecipati e condivisi, sconcertante per la totale mancanza di lungimiranza politica.

Proprio per evitare questi atteggiamenti, da tempo, molti compagni di Rifondazione comunista sono impegnati nel costruire percorsi di partecipazione, fuori dalle gabbie autoreferenziali dei partiti, in piena sintonia con l’esigenze di cambiamento sociale che vengono dai nostri concittadini.

Ancora una volta il Pd tenta il ruolo di padrone, sperando che qualche altro componente di ciò che fu il centrosinistra si aggreghi “last minute”, ma visti i metodi autoreferenziali, è del tutto evidente che le strade di questa coalizione nel nostro comune si dividono.

L’ennesima occasione mancata, da un partito, il Pd, che oggi condivide a livello nazionale un’esperienza di governo con il centrodestra di Berlusconi, non ci stupisce. Rifondazione comunista continuerà a lavorare nel comune per costruire risposte sociali alternative ai danni compiuti dalla giunta Cozzani, ai quali non basta dare risposte dalle sedi dei partiti, ma tra la gente e per la gente.

Direttivo PRC Follo
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A Follo manca impegno contro il gioco d’azzardo sul nostro territorio

Ancora proclami giornalistici del sindaco di Follo, questa volta sulla aperture di “centri di primo livello per la cura di vecchie e nuove dipendenze dall’alcool al gioco d’azzardo patologico”. Una scelta in chiara contraddizione con la recente concessione ad una sala da gioco d’azzardo, in pieno centro a Piano di Follo.

Medici del Sert insieme al Dipartimento di Salute mentale dell’Asl 5, da sempre impegnati nella prevenzione e cura di tali fenomeni, hanno lanciato recentemente un SOS per il dilagare del fenomeno che sta investendo in pieno il territorio spezzino: solo nel 2013 ben il 30% degli utenti del Sert affrontano problemi legati al gioco d’azzardo. Mai come ora le istituzioni e associazioni (ACLI, ALEA, ANCI, ARCI, AUSER, CGIL,CISL, CNCA, Federconsumatori, FICT, FITEL, Gruppo Abele, Libera, UISP, InterCear), supportate dalle nuove normative liguri per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (L.R. N°18/2012), si sono mobilitate per porre un freno alla liberalizzazione del gioco d’azzardo.

Il movimento dei Cittadini Partecipi e solidali chiede che l’Amministrazione follese diventi firmataria del “Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”, dando un contributo a costruire un argine del dilagare di queste sale da gioco, contribuendo a costruire la rete di chi utilizza tutti gli strumenti disponibili agli amministratori (statuti, ordinanze, regolamenti controlli) per contrastare il gioco d’azzardo.

In ogni caso il movimento dei Cittadini Partecipi e Solidali, in alternativa al vuoto in questo ambito politico e culturale, intende farsi promotore di iniziative per sensibilizzare la popolazione sui rischi indotti dal gioco patologico, attendendo un chiaro impegno dell’amministrazione comunale, che tuttavia ha dato concreti segnali in senso opposto.

 

Viabilità, persi anni in chiacchiere. Ora si attui il PRUSST

Finalmente anche l’ex assessore alla viabilità Giorgio Casabianca si è convinto delle posizioni di Rifondazione comunista in tema. Siamo lieti che oggi il responsabile infrastrutture del Pd si ponga il tema della gestione della strada provinciale della Ripa. Una situazione inaccettabile, che sta gravando ancora una volta sui fragilissimi tessuti economici dell’area“.

Così la segreteria provinciale di Rifondazione comunista commenta la tormentata esistenza della provinciale e più in generale le scelte di consumo del territorio di questi anni: “Rifondazione comunista sono decenni, attraverso il lavoro dei nostri circoli territoriali, che chiede alla provincia di mettere mano alla conclusione del PRUSST che collegherebbe la bassa Val di Vara con la bretella autostradale, bypassando la Ripa. Tuttavia in questi anni si è solo perso del tempo prezioso, parlando di opere assurde ed inutili come il traforo di Buonviaggio, sostenuto anche da Casabianca e sul quale si sentì di intervenire favorevolmente anche l’assessore regionale Paita. Si è parlato di caselli autostradali inutili come quello di Beverino, ma non si parla mai del vero grave problema, lo stato delle strade esistenti“.

Prendiamo ad esempio un caso emblematico, la frazione del comune di Follo, Tivegna, restata isolata per ore a causa di una frana che ha chiuso l’unica via di accesso. Eppure la provincia è al corrente che l’altra via di fuga, appunto provinciale sono tre anni che è inagibile. Rifondazione comunista da un lato plaude al fatto che ci si renda conto della situazione, tuttavia Casabianca ed il Pd dovrebbero rendersi conto che il tempo delle opere faraoniche ed elettoralistiche è terminato. Occore ripristinare la salvaguardia del territorio“.

CPS: Il Parco degli Alpini si trasforma in piscina di liquami

Secondo il sindaco follese Giorgio Cozzani i lavori completati al fiume avrebbero messo in sicurezza il territorio da eventuali allagamenti.Con rammarico la realtà è ben diversa e la modesta pioggia caduta sabato scorso, e per la quale non erano previsti livelli di allerta, ha prodotto l’allagamento del parco pubblico di Pian di Follo e la rottura dei tubi della fognatura. Forse l’intento di Cozzani era adempiere al suo programma elettorale con la realizzazione della prima piscina naturale in provincia, peccato che è piena di liquami.

Inoltre sarebbe auspicabile che fossero tecnici super partes a tranquillizzare i cittadini e a certificare che i lavori realizzati producono la vera messa in sicurezza del territorio di Pian di Follo, tramite la realizzazione di arginature, senza determinare invece aumenti del rischio a monte o a valle delle arginature. Sarebbe auspicabile che fosse verificato che l’arginatura creata non determina un ostacolo all’acqua proveniente dai versanti in fase di alluvione generando a Piano di Follo un effetto “piscina” come già è successo al Parco.

Invece ci troviamo un sindaco che fa articoli trionfalistici senza una reale ed efficacie azione amministrativa, in tema di prevenzione e di messa in salvaguardia.

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CPS: La Sanità trasloca da Follo

Un tempo i servizi sociosanitari erano considerati un serviziofondamentale per i cittadini di Follo. In 3 anni la giunta li hasmantellati tutti. E’ stato chiuso il Centro Unico di Prenotazione (CUP) che, caso unico nell’ambito dell’ASL 5,era all’interno del municipio: disagi alla popolazione ed aggravioalle strutture limitrofe già in carenza di risorse. Ilpoliambulatorio specialistico, attivo dal 1992, è statosmantellato totalmente con disagi sulle fasce più deboli.

Il Centro diurno per anziani, progetto nato da un’esigenzadel territorio e frutto di un’attenta analisi dei bisogni all’internodel piano del Distretto Socio-Sanitario n°17 (2007-2010), èchiuso. Il centro anziani rispondeva ad una priorità del nostroterritorio, all’aumento della popolazione di età superiore ai 65anni censita nel distretto, permettendo un interventoassistenziale efficace, con il duplice scopo di assistere l’anziano e le rispettive famiglie.

Asilo nido: bisogno o guadagno?

E’ sconcertante che il nostro comune abbia, recentemente, dato in concessione l’asilo nido di Piano diFollo, senza nessun contributo educativo, anzi ci ha voluto guadagnare, considerando l’importo dell’affitto il parametro più importante per l assegnazione dell’appalto! La privatizzazione di unservizio educativo avviene dopo che il nostro territorio ha sempre investito in questo settore, dandopriorità alla qualità.

Nessun atto di programmazione politica, culturale e pedagogica, ma solo un bando di asta demandatoal settore tecnico, misurando l’educazione di uno dei momenti più importante di un bambino, in uncapitolato d’appalto. Il comune è passato quindi da prestatore di un servizio a beneficiario diun canone, guadagnando su un bisogno della cittadinanza, risparmiando e facendo ricadere icosti dell’amministrazione sui cittadini. Occorre mettere al centro la persona ed i suoi diritti.

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Cittadini Partecipi e Solidali, il Manifesto!

Siamo un gruppo di cittadini follesi (SP) che sentono l’esigenza di costruire, insieme, una nuova” forma di Democrazia, per aprire brecce nelle istituzioni locali, tenendo il centro di gravità del nostro agire nella società, elaborando idee concrete e promuovendo relazioni tra persone. Vogliamo condividere l’obiettivo di costruire una società solidale e conviviale, che parta dalla salvaguardia e difesa dei beni comuni e dalriconoscimento dei diritti, alternativa all’individualismo ed alla sudditanza nei confronti di logiche di mercato di alcuni rappresentanti politici.

Per questo vogliamocreare un luogo di confronto “orizzontale” in cui ognuno di noi possa partecipare con reciprocità e considerazione, promuovendo dal basso progetti per la nostra comunità ed il nostro territorio ma nello stesso tempo, in quest’epoca di crisi sociale ed economica, ambientale e democratica, sulla base di valori universali, riconosciuti nella nostra Costituzione. Questo non è un programma elettorale, ma un manifesto aperto, l’anima di un luogo d’incontro plurale, partecipato e solidale.

Lavoro, Economia e attivita’ produttive

Politiche di austerità ed attacchi ai diritti dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e delle donne, in Italia ed in Europa, aumentano la disoccupazione, le disuguaglianze sociali, bloccando i consumi e lo sviluppo, condizionando negativamente le future scelte economiche e sociali. Non dobbiamo confondere la gestione virtuosa della Cosa Pubblica con la vessazione verso i più deboli. Occorre attivare tutte le energie del nostro territorio, dando linfa alle sue potenzialità, senza mai dimenticare principi di giustizia ed equità sociale. Una visione innovativa che oggi nessuno propone e che getta la nostra comunità in un limbo di incertezza. Pensiamo ad un sistema economico locale che si fondi sulla ri-produzione, riportando in vita un’economia territoriale e solidaleche abbia al centro il recupero dei saperi e del saper fare: dal riuso al recupero, alla riparazione, dalla produzione alla distribuzione locale, valorizzando il nostro territorio e ricercando nuove sinergie tra le realtà produttive principali, dal tessuto commerciale alla piccola e media impresa.

Ambiente, Territorio e risorse

Ambiente significa una differente visione nella pianificazione territoriale, revisione dei piani urbanistici con lo stop di consumo di suolo salvaguardia dell’assetto idrogeologico del territori. Nuovi posti di lavoro nella prevenzione, meno soldi pubblici in intervienti d’emergenza a disastri avvenuti, maggiore sicurezza e consapevolezza per i cittadini. Azioni virtuose per ilrecupero delle zone boschive e agricole abbandonate, un’economia del luogo e di sviluppo sostenibile, dove i soggetti privati e pubblici strutturino un sistema di filiera corta locale. Energie alternative e microproduzione, incentivando il presidio del territorio con l’uso dell’energia della terra, del sole, del vento e dell’acqua. Servizi pubblici, dall’acqua bene comune universale privo di rilevanza economica, alla gestione della spazzatura impedendo discariche ed inceneritori con l’obiettivo di “Rifuti Zero” e ad una mobilità che tuteli i ceti sociali più deboli.

Rapporti sociali, scuola, Cultura e welfare

La dignità della persona è un bene irrinunciabile che deve essere sostenuta e garantita con solide politiche sociali e sanitarie, non solo di assistenza ma di prevenzione, integrazione e promozione. I servizi socio-sanitari sono fondamentali per la vita di una comunità, per la sua coesione e per il suo sviluppo. Non c’è futuro senza il coinvolgimento delle nuove generazioni, che devono essere protagoniste del territorio, partecipando attivamente nei processi culturali, produttivi e decisionali. Occorre investire sempre su educazione, formazione ed istruzione, presidi di civiltà che permettono di restringere la forbice tra umanità colta (ricca) e incolta (povera), ostacolando la formazione di un individuo manipolabile ed omologabile. Rivendichiamo il diritto alla salute, a spazi educativi e ricreativi, ritenendo ingiusta ogni forma di loro privatizzazione. Ecco perchè occorre costruire i nostri rapporti sociali richiamandosi costantemente ai valori antifascisti della Resistenza, per una società multiculturale ed inclusiva.

…democraticamente insorgenti

Vogliamo che questa Democrazia “insorgentepartecipata e solidale superi le gabbie autoreferenziali dei partiti, unendo esperienze e sensibilità anche diverse tra loro, macostituzionalmente comuni, creando un luogo di confronto critico e progettazione di proposte oltre le peggiori logiche di chi rappresenta. Diamo vita ad un modo attivo e diretto di far Politica, capace di confrontarsi per il bene comune e non per interessi privati.

Serve anche il tuo contributo! Partecipa!

Hanno redatto e sottoscritto il Manifesto come primi firmatari, Battolla Davide, Cento Chiara, Domenichini William, Fregosi Valeria, Figura Antonino, Figura Federico, Fornoni Lucia, Gasparotto Manuela, Jantosca Elisa, Lambruschi Marco, Lombardi Damiano, Manfroni Claudio, Murgia Gianni, Pozzi Franco, Saccani Giancarlo, Zolesi Sara.

Nasce il movimento dei cittadini follesi, partecipi e solidali

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