Cozzani lascia? No, si raddoppia!

Il sindaco Cozzani viene criticato sul bilancio, riguardo ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti concernente il capitolo dell’aumento della previsione delle multe, e riesce addirittura a contraddirsi scoprendo la verità, tanto amara per il centrodestra follese, che il bilancio 2009 ha riportato il nostro comune nel patto di stabilità dopo due anni (2007-2008) e permettendo la chiusura in positivo, grazie all’Amministrazione di centrosinistra, per stessa ammissione dello Sindaco Cozzani.

L’opera di risanamento era quindi già tracciata ed il comune follese non avrà più penalizzazioni per ottenere trasferimenti erariali, contrarre mutui ecc., grazie, tra l’altro, al fatto che la giunta precedente, tra cui Claudio Manfroni chiamato in causa dal sindaco Cozzani, ha applicato una riduzione dell’indennità di funzione, con un abbassamento dei costi della politica, un’operazione contabile che eticamente il comune follese non aveva mai vissuto.

Tuttavia tale esperienza ha avuto breve durata: qualcuno penserà che i soliti maligni comunisti ne sanno una più del diavolo, ma tant’è che l’amministrazione di centrodestra campeggiata da Giorgio Cozzani ha ripristinato i tagli precedentemente fatti dal centrosinistra e ha più che raddoppiato l’indennità dei componenti di giunta.

E’ chiaro che il significato politico è assai grave: in un momento economico in cui i restringimenti di cinghia sono al limite della sopravvivenza, il centrodestra follese si aumenta gli indennizzi. Fatto salvo che la politica dovrebbe essere fatta per passione e non per mero interesse economico, visto che in giunta non ci risulta che siedano precari, disoccupati o cassintegrati è una vergogna! Il circolo follese di Rifondazione comunista piacerebbe piuttosto che gli eventuali aumenti attuati siano destinati in fondi sociali di assistenza e di sviluppo delle attività più colpite dalla crisi economica nel nostro territorio, contestualmente alla pubblicazione degli stessi, come già è stato fatto per i dirigenti comunali. Sarebbe un bel segnale: la legge Brunetta applicata non solo ai lavoratori ma anche agli amministratori.

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