Anche Paolo Ferrero a Borghetto insieme ai cento volontari delle fasce rosse

Questa mattina oltre cento volontari delle fasce rosse (il loro segno distintivo legato al braccio) erano a lavorare nelle frazioni colpite dall’alluvione di Borghetto Vara ed in Lunigiana.

Dall’inizio dell’emergenza sono circa quattrocento i volontari che assieme al Prc e alle Brigate della Solidarietà Attiva sono intervenuti, alternandosi, per spalare fango e portare via mobili dalle abitazioni invase dall’acqua.

Uno straordinario esempio di autorganizzazione dal basso e solidarietà, frutto dell’impegno volontario di tanti militanti, soprattutto giovani.

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, è arrivato questa mattina a Borghetto Vara, assieme ai volontari del proprio partito che ha vluto ringraziare del lavoro fatto in questi giorni a sostegno delle popolazioni colpite.

Ferrero ha dichiarato : “Oggi sono con i compagni e le compagne di Rifondazione Comunista nelle zone alluvionate della Liguria a scavare un po’ di fango. Lo faccio perchè se avessi la casa o il cortile invaso dal fango a me farebbe piacere che qualcuno venisse a darmi una mano. La solidarietà è la prima elementare qualificazione delle pratiche quotidiane di Rifondazione Comunista“.


Cara BCE c’è posta per te: rimandata al mittente la lettera di Trichet e Draghi

Una delegazione della Federazione della Sinistra della Spezia ha consegnato nelle mani della direttrice responsabile della filiale spezzina della Banca d’Italia, dottoressa Giovanna Pedote, una busta gigante contenente la risposta all’analoga lettera inviata in estate al governo italiano dal governatore uscente della BCE Trichet e dal suo successore Draghi che hanno ordinato all’Italia la vergognosa manovra vessatoria ferragostana, scaricata poi dal trio Berlusconi-Tremonti-Bossi interamente sulle spalle del lavoratori e pensionati italiani.

Una “riconsegna al mittente” simbolica ma significativa, per far capire a tutti che la crisi finanziaria internazionale, creata da banche e speculatori, non deve essere pagata da lavoratori e pensionati, oltrettutto su ordine antidemocratico di un istituto non eletto come la BCE.

L’iniziativa, diffusa su tutto il territorio nazionale dalla Federazione della Sinistra, si inserisce nel quadro complessivo di azioni contro la crisi che la la FdS spezzina ha organizzato in vista della grande manifestazione di Roma di domani 15 ottobre, che vedrà la presenza di un folto gruppo di militanti e simpatizzanti spezzini.

Guarda il video sul Secolo XIX

“Pignoriamo Equitalia”: protesta di Rifondazione Comunista davanti agli uffici dell’agenzia della Spezia

“Pignoriamo Equitalia”, questo lo slogan dello striscione esposto stamani durante la protesta organizzata da Rifondazione Comunista della Spezia davanti agli uffici dell’Agenzia. Rifondazione ha voluto così raccogliere il disagio e la protesta di tanti cittadini che si vedono recapitare da Equitalia cartelle caricate da interessi che gli esponenti del Partito definiscono “usurai”.

Nel momento in cui il Governo discute su un nuovo condono fiscale a favore degli evasori – sostengono gli esponenti di Rifondazione – Equitalia continua a colpire lavoratori, precari, pensionati, artigiani“. Rifondazione ha annunciato altre iniziative per denunciare lo strozzinaggio di Stato imposto da Equitalia. La manifestazione di oggi è parte del percorso di mobilitazione contro la crisi attuato da Rifondazione da un mese con il presidio permanente in Corso Cavour e in tutto il territorio spezzino che proseguirà giovedì 13 e venrdì 14 ottobre con due inizative pubblcihe.La prima giovedì alle 21 con un dibattito sulla crisi economica nell’area verde di Melara, la seconda venerdì 14 alle 17.30 con un incontro sulla scuola pubblica a cura dei ragazzi del dipartimento Scuola e Cultura di Rifondazione Comunista della Spezia nei pressi del presidio di Corso Cavour.

Queste iniziative – sottolinea la segretaria provinciale di Rifondazione Chiara Bramanti sono utili anche in vista della manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 15 ottobre in contemporanea con altre piazze d’Europa organizzate dal movimento degli Indignados“.
Rifondazione Comunista della Spezia sta organizzando la partecipazione di una folta rappresentanza della nostra provincia.

Manifestazione di solidarietà e di pace: “NO A MISSIONI MILITARI NEOIMPERIALISTE”

Una manifestazione di solidarietà e di pace a sostegno del popolo libico si terrà alla Spezia, venerdì 4 marzo alle ore 17 in Piazza Brin. E’ quanto indetto dalla Federazione della Sinistra della Spezia che ha fatto circolare un appello a favore della rivolta popolare libica, esplosa negli ultimi giorni contro il quarantennale e sanguinario regime di Gheddafi.

La Federazione della Sinistra spezzina ha invitato tutti i soggetti del mondo della politica, del lavoro e delle associazioni locali, molte delle quali hanno già aderito all’appello. La manifestazione si concluderà in piazza Mentana dopo un corteo per le vie del centro.

Come per Tunisia e Egitto, è pieno il sostegno della Federazione della Sinistra al sollevamento popolare anti-tiranno e nello stesso tempo è ferma la condanna della Fds a possibili e già ventilate azioni militari da parte di forze internazionali nei confronti della Libia.

VENERDI’ 4 MARZO ORE 17 TUTTI IN PIAZZA BRIN

PIENA SOLIDARIETA’ AL POPOLO LIBICO

NO A MISSIONI MILITARI NEOIMPERIALISTE

Il 2 settembre scorso abbiamo assistito allo “spettacolo indecoroso” in onore di Gheddafi preparato da Berlusconi che ha ostentatamente baciato la mano al dittatore trascurando completamente ogni accenno alla violazione dei diritti umani, alla tragica sorte delle vittime dei respingimenti, a chi muore nel deserto o nelle prigioni libiche. Ora la repressione delle rivolte è spietata

La Federazione della Sinistra condanna con forza il tentativo di reprimere nel sangue la legittima aspirazione del popolo libico alla libertà e alla giustizia sociale. Ritiene necessario operare per far cessare il massacro e per dare tutto l’aiuto umanitario alla popolazione garantendo la protezione e l’asilo politico ai disertori e ai profughi. Ritiene intollerabile che il dibattito politico in Italia si concentri sul “pericolo” di ondate migratorie verso le nostre coste. Denuncia l’atteggiamento complice del governo italiano la cui unica preoccupazione sembra essere quella di restaurare in Libia un regime che prosegua la politica dei respingimenti degli immigrati fino ad oggi garantita, spesso in violazione dei più elementari diritti umani, dal regime di Gheddafi. Chiede l’apertura di una inchiesta sui traffici di armi italiane triangolate in questi anni al regime libico, armi che in queste ore vengono usate per reprimere le manifestazioni popolari.

E’ urgente rivedere il “Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia” firmato a Bengasi nell’agosto del 2008 da Berlusconi e Gheddafi – con cui le esportazioni di armamenti italiani verso le coste libiche hanno preso slancio.

Vogliamo ricordare che la legge 185 del 1990 sulle esportazioni di armamenti chiede di accertare il “rispetto dei diritti umani nel paese di destinazione finale” e di rifiutare le esportazione di armamenti “qualora esista un rischio evidente che la tecnologia o le attrezzature militari da esportare possano essere utilizzate a fini di repressione interna”.

Ritiene intollerabile la campagna stampa tesa a sollecitare e giustificare un intervento armato esterno. Sarebbe infatti l’ennesima tragedia sulla pelle del popolo libico. In alcun modo un intervento militare guidato dalla Nato, dagli Usa o da potenze ex coloniali come quelle europee, avrebbe finalità umanitarie ma rappresenterebbe solo un tentativo di ricolonizzazione e di occupazione. I

l vero obiettivo dell’intervento militare utilizzerebbe come pretesto lo scontro in atto in Libia per rimettere le mani sul petrolio e sul gas di quel paese, rispolverando politiche imperialiste. Si tratta di un calcolo cinico e per questo inaccettabile. La Federazione della Sinistra si opporrà nel modo più netto a qualsiasi tentativo di giustificare nuove guerre e avventure militari.

La FdS impegna le sue strutture centrali e territoriali a far crescere nel Paese un forte movimento di solidarietà con il popolo libico e con tutti i popoli del mondo arabo in rivolta.

Per queste ragioni invitiamo tutte le forze democratiche, spezzine Partiti, Sindacati e Associazioni, a Partecipare alla Manifestazione che si terrà Venerdì 4 Marzo alle ore 17,00 in P.za Brin alla Spezia con corteo fino a P.za Mentana.

Interverranno tutti coloro che aderiscono alla manifestazione.

No Berlusconi Day

Il Partito ha aderito alla Manifestazione Nazionale del 5 dicembre, il “No berlusconi day”, nata dalla rete e da Facebook.

La federazione provinciale di Rifondazione comunista organizza un pullmann, al costo di 20 euro, con partenze ore 6:10 (a Sarzana nella ex piazza delle corriere davanti alla gelateria Biagi) e alle 6:30 (dal parcheggio del Palazzetto dello Sport alla Spezia).

I posti in pulmann stanno finendo e perciò vi invitiamo se ancora non lo avete fatto a prenotare il posto, telefonando in federazione al 0187.525038 o inviandoci una mail a rifondazionecomunistalaspezia@gmail.com


Cdr in ENEL? Manifestiamo!

Segnaliamo che in occasione del convegno organizzato dal presidente della provincia della Spezia, Marino Fiasella, in parteneship con Veolia ed Acam, riguardante la “valorizzazione energetica dei rifiuti” (ovvero il co-incenerimento del Cdr in Enel). La federazione provinciale di Rifondazione Comunista insieme alle compagne ed ai compagni del PdCI, organizza una manifestazione, proprio il 15 luglio presso Villa Marigola dalle 16.30, chiamando a raccolta tutti i cittadini che hanno a cuore il futuro della nostra provincia e la tutela della loro salute per dimostrare pacificamente le nostre idee.

A che servirebbe un convegno con relatori come ENEL o Veolia? A dimostrare che l’esperienza della centrale di Fusina è sostenibile? Per farci una lezione su un caso forzatamente definito analogo e che non è paragonabile ne per la locazione (Vallegrande è praticamente in città, l’impianto Fusina è stato pensato per la co-combustione), ne per il Cdr prodotto? Ci chiediamo come sia possibile indagare liberamente qualsiasi ipotesi scientifica quando tra i relatori ci sono i beneficiari di un’operazione industriale, chi la sostiene fermamente come Ivan Strozzi e tra gli sponsorizzatori del seminario figuri un’azienda che costruisce e gestisce impianti di incenerimento, oltre che produrre il Cdr spezzino a Saliceti: è come se andassimo a chiedere al tabaccaio se ci consiglia di smettere di fumare.

Se Fiasella avesse avuto a cuore la discussione aperta perché non ha messo all’ordine dei lavori seminariali come non produrre Cdr utilizzando Saliceti come centro di compostaggio e come raggiungere i “Rifiuti Zero“? Perché non convoca quei medici (dall’ISDE a Medicina democratica) che da anni portano avanti le loro battaglie dimostrando concretamente la nocività dell’incenerimento e delle sostanze come diossine e furani prodotte da tale pratica?

Diciamo no all’incenerimento del CDR in ENEL! Anche noi follesi manifestiamolo a Villa Marigola, tutte/i insieme!

Raggio di ricaduta delle ceneri ENEL

Raggio di ricaduta delle emissioni (20 km)

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